lunedì 15 marzo 2010

Manly



Ho portato via Manly, il mio bulldog di otto anni, perché certamente sarebbe finito male. Se lo avessi lasciato a loro, voglio dire. Non piace più a nessuno ora che è diventato vecchio e scontroso. Me ne è mancato il cuore. Allora l’ho portato con me.
E poi non disturba, Man. Russa solo un poco.
Scivolo, con il mio sloop, lungo l’estuario del Tamigi che è tornato a sembrare quasi bello, in questi ultimi anni.
Ho come una idea fissa, nella sbigottita costernazione di questo momento: è una parola magica, panacea assoluta quanto inaspettata, che mi si è presentata alla mente, come potesse, da sola, addolcirla e guarirla.

Mediterraneo.

Manly si è presto abituato alla vita di bordo. Forse ricorda i suoi trascorsi da marinaio, quando era cucciolo, e mia moglie era entusiasta di portare in crociera quel batuffolo bianco e beige dal brutto muso buffo.

Fa freddo nonostante sia giugno. Fa parte della navigazione nella Manica, insieme a questa pioggia insistente. Sto al riparo della capottina, dietro il grande paraspruzzi del mio Hallberg-Rassy. L’autopilota fa il suo lavoro, e Man resta accucciato all’imboccatura del tambuccio, guardandomi sornione. E’ un tratto di mare pericoloso per la scarsa visibilità e il traffico intenso di navi. Il radar mi è amico, e, sperando che il suo allarme funzioni, mi concedo un po’ al sonno, ogni tanto. Non faccio scali. Ne ho abbastanza di queste latitudini!

E’ inutile fare progetti.
Volevo tirar dritto fino a Gibilterra, ed eccomi qui. Una deviazione enorme fino a La Rochelle, nel vecchio porto. Fuori avevo trovato burrasca da ponente, mal di mare, e un po’ di terrore. Sana paura di morire, mica fisime. L’ora era giusta per entrare con la marea, e così ho fatto. Non ho trovato posto nel bacino protetto dalla chiusa, ed ora ho chiglia, skeg e timone affondati nel fango. La mia barca è ormeggiata, e allo stesso tempo appoggiata, ad un pontile galleggiante che ora è adagiato sul fondale in secca per la bassa marea. Manly, guidato dall’olfatto, girovaga per questa distesa, puzzolente e molle, che è il fondale del vecchio porto durante la bassa marea, e mette il naso dappertutto. Andrò a far un po’ di cambusa, e poi si vedrà.

Dei miei beni di famiglia, lasciati a mia moglie e ai miei figli per espiare la mia defezione (e riuscire a svignarmela senza finire troppo male), ho tenuto per me solo una piccola rendita che mi permetterà di mantenere questa velocità di fuga. Salvo imprevisti.
Del resto, ho rischiato di fare ritorno in quella confortevole clinica psichiatrica svizzera. Forse definitivamente. Imprevisto non da poco. Quindi non posso lamentarmi troppo ora, se ho trovato la forza e la lucidità per scappare via lontano.

Che ben-di-dio ai banchi del pesce! Ostriche, gamberoni crudi (non ho voglia di cucinarli, sono freschissimi!), e pure una bottiglia di champagne stasera, presa all’ultimo momento in quel negozietto che chiudeva. Che cena ragazzi!
E le crocchette mischiate a dei bei tocchi di roquefort di prima qualità per Man, che è euforico e grufola come un maialino, in tutto quell’odore... Lui si fida di me, e ciò gli basta. O forse è meglio dire: e ciò mi basta... Gliene sono grato. Sorrido.
Il meteo ha detto che il mare si è placato, il vento mi dice che è d'accordo. Prenderò il largo alla prossima marea. Che sta già arrivando: la barca, infatti, comincia a muoversi. Che bella cosa la marea! Ci prende e ci porta via! Hop!


In navigazione, seduto in pozzetto, ripenso alla prima volta, circa tre anni fa.
Persi il controllo inaspettatamente. Alla serata di gala del Reform Club di Londra. Cominciai a sproloquiare, mi dissero, insultandoli tutti. I soci, dico. Poi presi anche a calci nel sedere il presidente (uh-uh!), mentre scappava e il suo vice, proprio sugli stinchi, dove fa più male, perché era venuto in suo soccorso. Poi venni atterrato finalmente. Capperi! Io naturalmente non ricordo nulla, ma andò proprio così, me lo disse (Proprio così!) il ciambellano!
Seguirono visite mediche, terapie farmacologiche, vacanze angoscianti, sedute psicoanalitiche (no, quelle no), agopuntura (nemmeno!... scherzavo) e persino crisi mistiche (di mia sorella. Davvero! Giuro!). Tutto inutile: peggioravo.

Mia moglie era sbalordita. Ero diventato così disdicevole, imbarazzante, e inadatto! Fu un vero scandalo. Così fui ricoverato quella volta. Restai dentro più di sei mesi, eh! In Svizzera, appunto.
Dimesso, rimasi buono per un po’.
Poi, la sera di Natale ricominciai daccapo, questa volta con l’arcivescovo di Canterbury, se ricordo bene, o era un altro, non so. So che ci aveva un ghigno mentre pontificava, che… oh, beh! Non fu uno scherzo. Oh no!
No, non ricordo. Però le presi di santa ragione, trattandosi di un alto prelato (oh beh!) e fui internato d’urgenza.

Ah! La Svizzera verde … E difatti era proprio verde quando ne uscii, quasi un anno e mezzo dopo, dico, mica bubbole. Primavera!
Fu allora che riuscii a tirarmene fuori, ero abbastanza lucido da fare un bel discorsetto convincente alla mia illustre famiglia riunita. Mia sorella si convertì cattolica, all’istante dico, per potersi fare il segno della croce, (zac-zac-zac!), e mia moglie sollevò il labbro superiore tutto tremante, (trrrrrr!), mentre la cara zia Elizabeth, sorella vivente nientepopodimenoché del mio defunto nobile padre, applaudì (clap!clap!).

E fu così che io riuscii a fuggire con Mary.

Mary è la mia barca. Però!... Che nome del cazzo, per una barca!

Oggi, tra il Marocco e la Spagna, penetrando di prepotenza, spinto a viva forza dal vento e dalla corrente in questo antico mare capriccioso, cavalcandone le onde corte e dure, sono quasi felice.
Il boma spazza violentemente la coperta, e passa, con fracasso terribile, sulle nuove mura. Non mi ero accorto che il vento è girato, e dal lasco ero passato al fil di ruota. Strambata involontaria! Non vedo niente di rotto, però che rabbia! Correggo la rotta e regolo le vele.

Manly ha appena finito di orinare, e mi guarda colpevole. Sa che quello non è il suo angolino, ma forse si è agitato per il trambusto. Ha paura di una strapazzata.
Abbasso le braghe e la faccio pure io. Eh eh! Sopra la sua! Là!
“Sono o non sono il comandante del vascello, qui?” domando ad alta voce, con fare cavernoso.
Ora lui mi guarda interrogativo, poi finge di sbadigliare. Si scrolla bene. Poi, decisamente, si gratta.
Prendo il bugliolo attaccato alla sua sagola, e lavo il pozzetto a grandi secchiate, una volta, due volte , tre volte. Basta così, è pulito!
L’acqua scorre dagli ombrinali, poco dopo il teack asciuga, e torna del suo bel grigio chiaro, salato, lavato. Pu-ri-fi-ca-to.
Seduto in pozzetto, ridendo forte, accarezzo Manly tra le orecchie.
“E’ ora di farsi una birra, amico.”
“Così poi si piscia ancora!”

Avevo stabilito di fare scalo a Gibilterra e restarvi per almeno due giorni. Così credevo. Ora invece ci sto passando davanti al gran lasco, a nove nodi, e non ho nessuna voglia di fermarmi. Sarà per un’altra volta.
Mi sorprendo a sghignazzare forte.

La libido. Devo ricorrere al self-control? Naa… E tempo di self-service!

Dopo una iniziale e iniziatica (suona bene, ma che mai vorrà dire?) navigazione con mare duro e vento forte, per fortuna prevalentemente al lasco, il Mediterraneo mi presenta bonaccia con onda lunga. Merda!
Siamo a luglio, d’altronde, può accadere. Di nuovo mal di mare.

Giungo a Ibiza a motore, e attracco al Marina Botafoch per fare rifornimento di acqua, gasolio, viveri e riposarmi. Mi faccio assegnare un posto in banchina, e la sera sto già passeggiando con Manly sul lungomare. C’è molta gente, un sacco di ragazze ed io non devo avere un bell’aspetto. Ho la barba lunga e forse puzzo. Anzi, sicuro. Come se ciò non bastasse un desiderio prorompente mi pulsa di nuovo nei pantaloni. Ehi! Devo stare decisamente molto meglio!

Da quando ero diventato... strano, Mary, mia moglie (ah! ecco perché la mia barca ha ‘sto nome!), mi aveva evitato. Da tre anni. Eh, beh!
Ed anche Nelly, la mia giovane avida amica, una volta capito il problema, lo faceva a stento. Che fatica, poverina!

“Caro Man, ormai son tre ore che stiamo a spasso, tanto per dire!” dico al mio compagno “Spero che tu ti sia sfogato per bene, perché è ora che io faccia una doccia, mi sbarbi e sembri un uomo... più o meno presentabile. Rassegnati caro, tu andrai a nanna.”
Non ha capito nulla, ma mi segue entusiasta fino alla banchina, poi lo prendo in braccio, e salgo in barca. Ed è lì che Manly capisce la fregatura!

La notte mi vede, lupo solitario, al banco dei bar, vestito e sbarbato comme-il-faut, mentre mi guardo intorno, in caccia di donzelle.
Se devo essere squallido, tanto vale andare fino in fondo.
Finalmente trovo il bar giusto, mi sembra. (Data anche l’ora, bisogna pur accontentarsi. Non ho combinato niente fino adesso!)
Adocchio il bersaglio! Se quella signorina non è qui per questo, beh, mi sarò sbagliato... Oh yeah!
Un’ora e due bottiglie di champagne più tardi (non chiedetemi la marca), affacciato all’osteriggio, non ho difficoltà a convincere Manly di smettere di russare e far buon viso, anzi muso, alla nuova ospite della barca.
Lei pensava che stesse ringhiando! Ma quando mai! Il suo istinto di guardiano, se mai c’era stato, con gli anni era proprio svanito del tutto.
Lui chiede solo di non essere disturbato, e lei di essere pagata. Che meraviglia!
“Mi ha fatto morire di paura quella tua bestia, tesoro.” mi dice la signorina in un inglese incerto.
“Ma se non l’hai ancora vista, la mia bestia, Carmencita mia!” sparai io.
Le sue rughe erano adesso ben evidenti nel chiarore della dinette illuminata. Poteva avere quarantaquattro anni, forse trentadue.
“Ah! Ah! Ah!” bluffò.
“Togliti la gonna e le mutande, e fammi vedere il culo, per favore.” Contraccambiai io.
Detto fatto. Era ancora sodo.

La prossima destinazione è Cagliari, o almeno così penso io, perché ultimamente non è che abbia molta fiducia nelle decisioni prese.
Però almeno le prendo. Già!
Questa volta ce l’ho sul muso, il vento dico, e, anziché procedere a motore, preferisco tirare dei bordi di bolina. Navigazione a vela. Fretta non ne ho. Il vento e il mare non sono troppo duri. Mi sto divertendo molto.
Incredibile!!!

Carmen ci aveva saputo fare, anche perché fortunatamente ad un certo punto aveva smesso di bere (avevo aperto un’altra bottiglia), e si era impegnata nel lavoro per davvero. Incredibile quanto regga l’alcol ‘sta figliola! Penso che le sue grandi manovre avrebbero fatto impallidire la mia giovane, già esangue a dire il vero, amica dell’Essex. Nelly.
A parte la notevole diversità riguardante competenza, età, e diverso colore del pelo, la motivazione delle due donne è la stessa. Lo dico francamente: la mia ex-amante era innamorata dei miei soldi, dell’appartamento che le avevo affittato (meno male!) in Old Bond Street, della BMW spider avuta in regalo (ahia!) e non certo dei miei occhi azzurri, da neuropatico, circondati da profonde occhiaie.
Carmen, invece si accontenta di piccoli regali da tanti uomini. Meno egoista. Più leale.

Curo spesso la regolazione delle scotte perché voglio che la barca stringa al vento come si deve... Come può insomma! Il mio Hallberg-Rassy 46 non è certo un racing-cruiser, ma non è nemmeno tanto pigro come dicono i malvagi. (Piuttosto, se volete proprio, dite pure che, all'ancora, rolla un po’ troppo!)
German Frers ha creato uno splendido animale che ha bisogno di vento, non di deboli brezze. Ed ora ce l’ha. E naviga maestosamente.

Carmen mi è piaciuta, e ho deciso di affittarla fino a Cagliari, ritorno in aereo compreso; il canone di locazione offertole, pagamento anticipato in sterline sonanti, deve essere stato di gran lunga superiore alle sue aspettative, a giudicare dal suo irrefrenabile:
“Uaoh! Tu estàs loco!!!”

Adesso però lei è un po’ verdognola, quasi rattrappita per il mal di mare, giù in cabina. Ogni tanto le cambio il bugliolo. E’ il suo primo giorno. Beh, se continua così ho buttato il denaro.

Credo di aver parlato da solo per un po’ questa notte in pozzetto, perché questa mattina Carmen, un po’ più rosea di ieri, mi ha chiesto sorridendo se c’era una clandestina a bordo. Non si accorge di essere lei, la clandestina. Ah!
E mi ha preparato il caffè. Fortissimo e troppo zuccherato. E anche delle tapas. Mmmh! Buone.

Io mi occupo di Manly e della barca. Lei prepara il pranzo, riordina sottocoperta, e canta persino... con una bella voce! Non era nel contratto, eh no!
Si è ripresa molto bene.

Devo stare attento alle stranezze, attento! Certe volte lei mi guarda insospettita. Ma cosa vuole questa qui?
E’ che io non me ne rendo conto, quando succede, quasi mai.

Ho fatto male a imbarcarla. Maledizione, maledizione, non vedo l’ora che finisca. Non la sopporto, la muchacha. Il vento è sempre sul muso, dannato vento!
Non mi diverto più... Dò motore, rollo il genoa, randa ben cazzata al centro! Ah sì come si deve... come si deve! Rotta diretta su Cagliari, anzi direttissima! Non la sopporto. Esta muchacha. Prua al vento! Sbarcare! Sbarcare! Sbarcare!

L’onda della libido si è diretta ad altri lidi. Questa sera è un disastro. E senza bere un goccio. Che altrimenti avevo la scusa. Che scusa? Ridicolo.

Cosa? Che cosa?? Cosa?!? Le ho persino detto... Le ho persino confidato…
No, non voglio pensarci. No, no, non voglio pensarci.
Perché mioddio! mioddio! mioddio! non ce la faccio non ce la farò, non ce la faccio non ce la farò. non ce la faccio non ce la farò, non...
Perché questo sporco esistere è corruzione, è corrotto. Non vedi? E’ tutto corrotto fino al midollo!
E alla base di tutto c’è la pu-tre-fa-zio-ne. Putrefazione!!!
Ah! Ah! Ah! come gorgoglia il tempo qui. (Di Giacomo?!? E chi è Di Giacomo???)
E chi è? e chi è questa lurida prostituta? questa lurida puttana infetta che mi giudica? cosa c’è nei suoi occhi?
Che cosa c’è, di così maledettamente … UMANO, nel suo sguardo??
Cosa vuole da me?
Che cosa vuole da me????
E’ forse mia moglie? è forse mia sorella?? è forse mia madre???
No! No? No-o-o??? E allora bisogna provvedere. Bisogna pu-ri-fi-car-la. Farla divenire degna. Degna del suo Ruolo di Giudice. Vieni qua, donna, che ti elevo. Che ti elevo subito. (Sì! Ti filo nella scia!!!)
A-a-ah! adesso non vuoi più giudicarmi? Dove vuoi scappare? Non lo sai che non puoi andare da nessuna parte? Che qui fuori c’è il grande mare e la notte infinita?... La NOTTE!
Già, la notte… Le luci! Le luci di navigazione... E’ già buio... Dove stiamo andando, con questo motore maledetto? Meglio spegnerlo. Meglio mettersi in panna…
Che potresti affogare, sai? Se tu, sorella, cadessi in acqua. Si può cadere in mare, eh, sì! Piangi?… Ah, come piangi! E come mai? Che mi carezzi a fare, che cosa stai dicendo, sorellina? Di stare calmo? Calmo ? Calmo io?!?
Sono calmissimo, io. Sì! Mai stato così calmo.
Sei tu che... Tu.
Sei tu che sei calma, perché altrimenti io non ce la farei.
Parli troppo sai. (La tua voce è così dolce.)
Ma come fai?
Potrei non capire qualcosa. Sei maleducata sai. In spagnolo poi!
E ora canti? Ti sei messa a cantare??? A me?!? Ma cos’hai in testa? Farfalle?? Potrei metterti a tacere. (La tua voce è così dolce.) Cancellare quella bocca rossa dal tuo viso.
E perché mi accarezzi?
Cosa c’è nei tuoi occhi! Non lo puoi nemmeno immaginare. Cosa ti salta in mente??? Non c’è da piangere…
Perché mi accarezzi?
Le tue rughe... sono… sono così belle. Le tue rughe da bambina vecchia.
Sai che ora sono tanto stanco. Sono stremato, sai.
Sono così bravo io a...
Devo dormire ora. Ma…come fai? Ma…”

Silenzio. Solo lo sciabordio dei flutti. Apro gli occhi. Ricordo che non so come avevo spento il motore e mi ero messo in panna. E’ mattina. Vedo sul quadro che le luci di via sono ancora accese.
Lei è già sveglia, seduta, che mi guarda con gli occhi stanchi. Man tranquillo, dorme.
“Scusa.” dico. Lei si alza e mi raggiunge. Senza alcun timore mi passa la sua mano sulla guancia.
“Va tutto bene adesso. Ho avuto una crisi.” faticavo a parlare.
“Ho visto.” dice.
“Senti, perdonami, non sapevo… Questa cosa non mi capita mai.” Mentii.
“Puoi stare tranquillo adesso. Oggi andrà bene, non succederà.”
“Ma tu come fai?... “ domandai
“Ne ho viste nella vita, hombre.” Rispose “Quella cosa che tu hai… la conosco bene.”
Si sedette vicino e raccolse le ginocchia al petto.
“Ci ho passato l’infanzia.” si sfregò le palme delle mani sul viso e continuò.
“Mia madre ne aveva paura. Scappava via quando capitava. Usciva di casa e sbatteva la porta. Pàm! Si vergognava.” Fece una pausa. “Quando capitava a papà.”
Man si sveglia e viene a sfregare il muso sulle mie gambe. Deve fare i suoi bisogni.
“Io no.” Continuò. “Io non scappavo. A volte lui si faceva del male. E io potevo impedirglielo. Lo aiutavo. Lo assecondavo, ma gli impedivo di fare cazzate. Gli cantavo le sue canzoni preferite, e riuscivo quasi sempre a calmarlo.”
Mi prese il mento tra le dita, con un gesto d’affetto.
“Come ho fatto con te stanotte.”
Sorrise, e aggiunse con tono amaro: “Anche in questo, come vedi, ci so fare!”
Io mi vergogno come un ladro. Le domando:
“Non hai mai paura? Lui poteva farti del male. Io potevo farti del male…”
“Tu non mi hai fatto niente. Lui solo qualche volta…”
Fece una pausa e si morse il labbro.
“No. Non ho mai avuto paura se lo vuoi sapere.” guardandomi fisso negli occhi. Nemmeno con te, che sei un estraneo.”
Sorrise amaramente perdendo lo sguardo innanzi a sé.
“Forse io sono più pazza di te!” concluse.

Prendo Manly in braccio e lo porto in coperta. Tiro un paio di secchiate, tolgo la mano di terzaroli, apro tutto il genoa e mi metto alla puggia dirigendo con l’autopilota a nord-ovest. Scendo nel quadrato e faccio il punto. Non ci sono sorprese: più o meno dove pensavo.
Salgo di nuovo in pozzetto, correggo un poco la rotta, e metto a segno le vele.
“Dovremmo essere a Ibiza per domani.” dico, tornando di sotto.
Un lungo silenzio, e poi:
“Beh, ho fame, preparo la colazione” annuncia Carmen sorridendo.
Il mio stirato sorriso in risposta.

E’ sera. La giornata di navigazione è passata tranquilla al lasco. Domani saremo in porto. Io ho parlato poco perché mi vergogno. Lei cercava di scherzare.
Ha voluto far l’amore poco fa. Adesso mi sta accarezzando i capelli. Penso a Man quando gli gratto la testa.
“Mi dispiace.” dice lei.
“... ”
“So quanto ti fa soffrire, questa cosa.” aggiunge.
La malattia mentale è un baratro di solitudine, tranne qualche raro, prezioso momento d’incontro. Questa è la verità.
“Va tutto bene.” dico.

E’ sbarcata ieri pomeriggio. Io sono ripartito subito.
Non so nemmeno se ho diritto alla libertà. Non ho mai fatto male a nessuno finora, però... Forse dovevo lasciarmi rinchiudere. Forse avevano ragione.
Resterò in mare. Resterò in mare, il più possibile, e farò scalo solo per i rifornimenti. Solo Man sarà testimone della mia follia. A lui non farò mai del male!
Non vado più a Cagliari. Sto facendo rotta verso il Mar Egeo.

Sono una mina vagante.

Il mio amico autopilota fa il suo lavoro. Il gruppo elettrogeno borbotta per tre sole ore al giorno. Il radar è sempre di vedetta. Non so proprio come faremmo, Man ed io, senza questi nostri amici. Anche Mary è tutta contenta: scodinzola al gran lasco, navigando verso l’Egeo. Ma questa volta le ho messo la ritenuta del boma. Non deve più farsi male, poverina. Però, al diavolo la superstizione: voglio cambiarle il nome. La chiamerò...

Seduto in pozzetto, cercando invano un nome per la mia barca, un nome che sia la perfezione, gratto Man tra le orecchie.

E lui grugnisce di contentezza.



Note:
L'immagine è liberamente ispirata aStock Photo - Face of a bulldog IS291-043 Image Source Royalty Free Photograph

Di Giacomo? Chi è Francesco di Giacomo? Lo ricordiamo noi al protagonista del racconto. E' la voce solista del Banco del Mutuo Soccorso, dalla quale "gorgoglia il tempo"... ;)

"Da qui, messere, si domina la valle.
Ciò che si vede è. Ma se l'imago è scarna
al vostro occhio, scendiamo a rimirarla
da più in basso. E planeremo in un galoppo alato
dentro il cratere ove gorgoglia il tempo."

Banco del Mutuo Soccorso, Traccia

50 commenti:

Nicole ha detto...

trascinante...
dolce, bello e amaro questo tuo racconto...La figura della prostituta dolcissima. Comprensiva, una bella anima.

Mi sembra di vedere la barca navigare a vele spiegate in solitaria, con uomo e un cane a bordo che si bastano a vicenda.

Milo ha detto...

@ Nicole:

Grazie Nicole!

Questo è una mia vecchia storia alla quale voglio parecchio bene!

;)

Mentre sono qui al blog, tornato da poco dal cantiere, ho sotto gli occhi un vecchio catamarano disalberato qui vicino. Il suo proprietario è quasi un "residente" uno di quei marinai che devono stare fermi per un po'... troppo.
Sullo specchio di poppa a caratteri bianchi in un assurdo e funereo riquadro nero c'è una grande scritta, il nome della barca: psycho sailor.
E' un tipo strano, con uno sguardo dello stesso genere, ma non è assolutamente cattivo. Anzi, si rende utile con piccoli lavoretti al cantiere, in attesa forse di racimolare i fondi per armare nuovamente il suo albero (aveva disalberato all'ancora: cedimento di una sartia).
Come vedi la realtà a volte galoppa con la fantasia!
;)
Un abbraccio!

riri ha detto...

Caro M.d.M. avevo già letto questo tuo raccontino, ma mi ha fatto tantissimo piacere rinverdire la memory card:-) è piacevole ed amaro, poi la storia della escort (adesso si dice così, è + fico):-) è un sorso d'anima..ci sono persone che lasciano un'impronta profonda, anche se le hai conosciute per breve tempo, parlo della vita reale, mi stupì una "lucciola" che accompagnai ad abortire, allora se ne occupava il partito radicale, era una donna dolcissima eppure il protettore non volle tenersi quel figlio, il suo pianto mi accompagnò a lungo..Ma torniamo al tuo Manly, mi viene in mente il mio adorato Poker, viene dappertutto ed ora che è anziano con tutto quello che ne consegue, molti lo evitano, per l'alito, ma è impossibile fargli la detartrasi, perchè nn sopporterebbe l'anestesia, la gente è idiota, ama? solo quando si è sani, giovani, pieni di soldi..scusa l'amarezza, ma vorrei essere a volte su un'isola deserta..poi torno al mio presente (che è ottimale), ma mi guardo intorno...e non si può rimanere indifferenti.
SDtai sereno, ci vedremo a suo tempo, quando avrai tutto a posto, per ora vi lascio dormire:-) Baci per due.

Milo ha detto...

@ : riri

Carissima Riri,

sto per andare al cantiere, ma prima faccio un controllo alla posta (e al blog!)... ;)

L'umanità più buona a volte si rifugia nei luoghi e nei volti più insoliti ("dai diamanti non nasce niente, del letame può nascere un fior..." come cantava il buon Faber).

Le persone spesso amano "con il freno a mano". <--Questa invece la diceva mio padre, intendendo amano "con riserva" (solo quando piace e conviene..)

E certo la natura matrigna non aiuta, perché questo comportamento crudele è innato anche nei bambini (Flash della memoty card: "Perché piccolo Milo non vuoi baciare la nonna (che abitava in una città lontana)". "Ma mamma, perché questa nonna ha l'alito cattivo!"). Avevo cinque anni!

La verità, temo, è che questo pianeta sia regolato da leggi implacabili.
Poi le persone buone fanno quello che possono per migliorarlo.

Grazie del tuo bellissimo commento e delle buone parole!

Un bacione a te e Nicola de me e Babs!

A presto!!!

^____^

Vittoria A. ha detto...

ciao Milo, ho letto questo brano tutto di un fiato e devo, ora, assimilarlo. Ti confesso che mi commosso, molto, mi toccato molto profondamente. Perche' l'ho sentito vicino, molto piu' vicino di una storia. Ti confesso che anche io sento sempre il bisogna di andare via, di essere libera. Anche ora, sto pensando a tanti posti, al medio oriente. Ma mai come turista, sempre come persona che ci vive. Il tuo racconto, bellissimo, ha smosso molte cose dentro di me.
E anche l'immagine del cane mi ha coinvolto dal profondo.
Ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Milo :(
...Sono passata per darti una brutta notizia...per la fretta+incompetenza+tutti gli epiteti possibili ho cancellato la tua e-mail :(
Me la puoi girare di nuovo?
Scusa...

Tornerò a leggere con calma.

Anonimo ha detto...

Eccomi!
Questo racconto l'ho apprezzato davvero tanto Milo. Molto "avvolgente". Ci sta il paragone con la coperta di Linus...

Il cane che russa è fantastico eheheh
Ma il personaggio più bello è certamente quello della prostituta.
Sai che ho immaginato anche interpreti possibili?
Dunque... Il protagonista Jim Carrey (molto bravo nei ruoli drammatici), la prostituta...Penelope Cruz...il cane nel ruolo di se stesso :)

Angela ha detto...

pensa che io ho portato il mio cane (Yara... ma ti parlo di anni fa...) ad arrampicare. La mettevo nello zaino e su per la montagna...
ciaooooo

alessandra ha detto...

Ehm ...Milo, posso dirti una cosa? Si, vero?! Sono sincera ,mentre leggevo il tuo racconto di primo acchito mi è venuto da pensare che sei un buongustaio e che sicuramente sai anche cucinare bene, cose buone ,semplici ,fresche e genuine...le migliori !

Adoro il bulldog,solo in apparenza burbero , dolce cagnolone .

baciotto

Debora ha detto...

E' bellissimo. Sì, semplicemente e meravigliosamente bellissimo. Malinconico, solitario a volte, introspettivo forse a tratti. Un uomo assetato di libertà, lui e il suo mare e l'unico vero e inseparabile amico.. Manley.
Una donna coraggiosa, dolcissima e con un grandissimo cuore..la vita non gli ha dato tutto ciò che invece meritava..
Veramente strepitoso, e concordo con Guernica..Ci starebbe un bel film..con i personaggi da lei indicati!!
Favoloso, Amico mio, favoloso davvero!!!

Nicolanondoc ha detto...

Cià Milo non mi sono mai permesso di orinare sulla pìpì del mio cane...sai nonostante definiscono la gatta/o anarchica il cane sa bene come tracciare i paletti :-)

Un caro saluto a te ed un bacio alla tua bella :-))))

il cuoco ha detto...

il nome della barca può essere Pequod e il marinaio come un comandante Achab in cercadel suo moby dick....
Ma non siamo un po tutti un po Achab?

Milo ha detto...

@ Vittoria A.:

Carissima Vittoria,

il protagonista pazzo della storia è sicuramente uno spirito nomade e probabilmente solo nel nomadismo troverà, se non la guarigione, almeno un suo equilibrio iteriore.

Molti, anche se non (necessariamente) pazzi, sono come lui.

Io sono tra questi, e anche tu, a quanto mi dici (e a dir la verità l'avevo già immaginato) ;)

Vai a vedere anche "La barca del matto" se ti va: il terma è sempre quello: disagio&fuga!

Ricambio l'abbraccio di cuore e grazie!!!

SMACCCKKK!!!

Milo ha detto...

@ Guernica:

Carissima Guernica,

per quanto riguarda la mail poco male, o anzi meglio! Perché nel file (provvisorio) che ti avevo mandato c'erano troppi errori e soprattutto la spaziatura tra le righe mancante in alcuni capitoli, per cui diventava di difficile lettura.
Dammi qualche tempo e ti rimando tutto riveduto e corretto!
Così magari mi saprai dire se come esperienza di lettura a video è godibile oppure no...

Della serie come trasformare un "premio" in una rottura di p...
:D :D :D

Scherzooooooo!!!! Non voglio sapere nulla!!! :) :) :)

Per gli "interpreti" concordo pienamente!!! Ce li vedrei moltissimo anch'io! :) :) :)

Grazie dell'apprezzamento ;) e a prestissimo!!!

SMACCCKKKK!!!

^________^

Milo ha detto...

@ Angela:

Carissima Angela,

io invece (tantissimi anni fa) avevo ideato, per il cane, un bauletto aerodinamico per la moto...

Cosa non si fa...

;) ;) ;)

Grazie!!!
Un bacione!!!
^_______^

Milo ha detto...

@ alessandra ingrid:

Carissima Alessandra,

centrato in pieno!!
I piaceri della tavola per me sono sempre stati importantissimi!!
Ora, col tempo, ho limitato molto il campo in cui spaziare (perché ci tengo a rimanere in forma), ma mi sembra di essere rimasto un buongustaio...
Beh... senza vino no! Non posso più affermarlo con sicurezza, oibò!

E pensare che avevo fatto anche il primo anno da sommelier!!!

Il problema per me è stato che nei piaceri non so darmi misura...

Così per il fumo...

Ehi però nelle privazioni mi son fermato lì, eh????

Il bulldog è un cane dolcissimo e buffissimo, peccato per i suoi numerosi problemi di salute (soprattutto respirazione e parto: occorre il cesareo!!!) causati dall'esasperazione nella ricerca dello standard perfetto...
Gli uomini fan sempre danni...

Grazie del commento e del baciotto!!! ;)

SMACCCKETE!!!!!
^________^

Milo ha detto...

@ Debora:

Grazie di cuore carissima Debora!!!

Sono ultrafelice che anche questa storia ti sia piaciuta!

In effetti il pazzo della storia trova la sua catarsi solo in mare e libero persino da sé stesso, dai suoi stessi progetti dell'immediato.

E' davvero una mina vagante, proprio come dice lui!
Libertà vo' cercando, ché sì cara...

Un bacione e un forte abbraccio!!!

SMACCKKKKKK!!!!!

^____________^

Milo ha detto...

@ Nicola:

Carissimo Nicola,

io invece sì!!! :D

Un sacco di volte quand'era possibile, e i miei fedelissimi non mi sembra ci rimasero mai male! Anzi!
Io lo interpretavo così (e credo che loro capissero): "Sì bello, sono sempre io il tuo capobranco, anche quando stiamo in mezzo alla natura, e non solo a casa..."
In città, però, non mi capitò mai di farlo... ehm, ehm... ;) ;) ;)

Grazie di cuore!

Un abbraccio!!!

^_______^

Milo ha detto...

@ il cuoco:

Carissimo Cuoco!!

Pequod!!!

Un nome una garanzia! (Di distruzione!!)

E' proprio vero, purtroppo! Dentro ciascuno di noi si nasconde un comandante Achab alla ineluttabile ricerca del proprio e personalissimo Moby Dick!

E' la condanna della nostra condizione di uomini! La nostra nemesi!

Pequod è il nome della nave di Achab, ma è anche il nome di un'antica tribù di nativi Americani il cui nome significava "I Distruttori".

Mi sa che Melville, con il suo Moby Dick, "ne ha metà della nascosta" (come diceva mia nonna di uno che non la racconta tutta e chiara la faccenda...)

Rimane comunque il romanzo più enigmatico del XIX secolo.

Pequod!

Quoto al cento per cento!! E' il nome giusto per la barca del matto!!

Grande Cuoco!!!!

;) ;) ;)

A presto!!!

riri ha detto...

Ciao Milo, vi auguro un buon fine settimana, gli orari sono diversi, ma è la sostanza quello che conta;-) Baci

Anonimo ha detto...

OKKKEEEIIIIIII!!!
Aspetterò con pazienza allora!:)

Poi direi...che io faccio la regista e tu ovviamente lo sceneggiatore e vediamo se riusciamo a diventare famosi???
Mai dire mai...certo dovremmo puntare su altri attori...come dire sfiga...hem emergenti!ahahah

Milo ha detto...

@ riri:

Carissima Riri,

scusa del ritardo ma sono stato poco sul web in questi giorni!
Buona domenica anche a te e Nicola!

Qui tutto ok, la prossima settimana forse sarà decisiva per noi, ma qui si rimanda sempre per cui... chi lo sa???

Un bacione e a presto!!!

^________^

Milo ha detto...

@ Guernica:

Ciao carissima Guernica!!!
^___^


Mi piace questa idea! Però... ci manca anche un "produttore" e finanziatore! Hai qualche idea??? :D :D :D

Abbi fede, il nuovo file con istruzioni annesse per mobipocket arriverà a brevissimo. (dài, penso di mandartelo oggi che è domenica: faccio le ultime correzioni, creo il nuovo file e ti mando tutto!)

Bacione super e abbraccio muy fuerte!!!

^__________^

maria rosaria ha detto...

ciao milo! che narratore coi fiocchi che sei! sai creare le atmosfere che sembrano si materializzino davanti agli occhi. belle le figure che hai descritto... tratti complessi e articolati in poche e seducenti parole.
un bacio

Milo ha detto...

@ maria rosaria:

Troppo contento di rivederti carissima Maria Rosaria!
E soprattutto di rivederti riapparire sul tuo blog dopo questa... pausa invernale!

Grazie per i complimenti!

Un bacione, un forte abbraccio e a prestissimo!!

^__________________^

Alfa ha detto...

Una straordinaria navigazione nel mare della follia...

"Carmen, invece si accontenta di piccoli regali da tanti uomini. Meno egoista. Più leale."
Quanta verità in queste parole.

Milo ha detto...

@ Alfa:

Grazie carissimo Alfa!

Quanto a Carmen... E' verissimo in molti casi, ma per fortuna non è una regola... ;)

Ciao, a presto!!!
^_____^

Vittoria A. ha detto...

Ciao Milo, scusa (tu sai che io sono goffa), dove trovo la barca del matto?
Bacio!

Annalisa Silingardi ha detto...

,,genio e follia,,follia follia da te ricorrente,, ahimè preziosa e fragile deve essere protetta dal bavaglio delle cliniche e degli strizza,,,bellissimo racconto,, tra i miei preferiti :-) nabbraccio

riri ha detto...

Ciao Milo dei Mari:-) un abbraccio a te ed alla dolce fanciulla..a presto:-)

Anonimo ha detto...

Mmmm produttore...ci penserò su!Ho qualche amico ricco, magari lo convinco! Ormai si sa che con la crisi bisogna dar spazio alle nuove iniziative ;)

A quando l'aggiornamento???

Milo ha detto...

@ Vittoria A.:

Carissima Vittoria,

goffo sono io, bastava copia/incollarti il permalink!
Eccolo qua:

http://le-storie-di-milo.blogspot.com/search/label/La%20barca%20del%20matto%20%28psicotico%20lirico%29

C'è anche nell'indice "Clicca sui titoli per leggere le storie " a inizio blog, colonna a sinistra.

Sono solo poche righe scalcinate che vorrebbero tendere al lirismo (un tentativo di poesia a farla breve) ;) e trattano lo stesso argomento di Manly.

Grazie!!
Un bacio!!!!

^________^

Milo ha detto...

@ annalisa silingardi:

Carissima Annalisa,

in effetti è un tema da me molto ricorrente... Sarà per la storia di mio nonno materno, sarà che un po' a volte mi ci sono sentito io un po' matto... ;)
Non troppo però, per fortuna! ;)

Personalmente adoro lo sguardo di psycho sailor, l'americano qua nella baia. Basta salutarlo che sgrana gli occhi azzurri ed è tutto contento. Ultimamente è arrivato un vecchietto in solitario (anche lui come psycho, e come psycho americano) che a stare in tema si distingue bene pure lui...
Insomma, aggiungendo me, ecco la baia più pazza del mondo...

Ricambio forte l'abbraccio!!!!

^_______^

Milo ha detto...

@ riri:

Carissima Riri!!!

Grazie di cuore e ricambiamo l'abbraccio forte-forte!

Un bacione e a presto!

(Fervono i lavori, prossimamente posterò le foto del Fandango new look, anche se non c'entrano un tiubo coi racconti!!!)

^_________^

Milo ha detto...

@ Guernica:

Carissima Guernica,

MagarA!!!! con la A, che mi ricorda un amico di scuola che parlava un po' strano!

MagarA, che ci verrebbe fuori, come sceneggiatore, pure qualche diritto d'autore!! ahahahah! :D

Damo spazio, dàmolo!
;)

Aggiornamento? Penso ti riferisca a Tales Coffee o a Deprivazione...

Per il primo no problem, mi ci divertivo un sacco e usciva facile, dovrei solo mettermi lì a scrivere.

Per Deprivazione è un altro paio di maniche! Dopo l'ultima puntata mi è venuto il blocco dello pseudoscrittore... Un po' che il sado-maso non è il mio genere, un po' che non vorrei finire sul banale o nell'hardcore...
Insomma lì devo trovare qualcosa di veramente originale per continuare la storia, altrimenti la deprivo in toto, cioé la defenestro cancellandola dal blog.
Ma magari, prima, mi verrà qualcosa in mente.

Oggi ci hanno "appoggiato" il "tetto" sulla testa. Hanno sbagliato le misure, devono correggere i montanti posteriori, sono pieno di dubbi, ma forse, alla fine, credo verrà un buon lavoro.
Posterò le foto sul blog appena pronto...

Quanto a scrivere... è notte, qui sono le 23.23 ed è già molto che reiesco a rispondere ai commenti.

So far, poi mi rifarò! (spero)

Grazie ed un bacionissimo fortissimo!!!!!!

^__________^

riri ha detto...

Miloooooo!!! Se fate qualche film con l'amica Guerny, voglio partecipare:-))Sono un'ottima attrice comica:-)
Aspetto di vedere il tuo rinnovato Fandango:-) Baci

Milo ha detto...

@ riri:

Mi regali sempre un sorriso, carissima Riri!!!!

Sei dei nostri senz'altro! Ci manca solo il produttore e qualche dettaglio tecnico, et voilà: il film è pronto!!!!

Ho già scattato stamattina le prime foto, ma per ora il "tetto" è appoggiato su blocchetti di legno di recupero per alzarlo (avevano sbagliato le misure!!!!!) e fissato con dei morsetti da falegname mentre stanno costruendo il "rialzo" (avevano sottovalutato la mia altezza a quanto pare, e cocciavo di crapendonio sul "soffitto"....)
Oltre al tetto la lista dei lavori si sta allungando: rimuovendo le rotaie del bimini (il tetto di tela che ci ha servito per 6 anni) ho trovato le liste di teack sottostanti belle marcescenti!!! Da sostituire! Già che ci sono monto un serbatoio d'acqua supplementare e altre amenità...
A breve le prime foto "ufficiali".

Quanto a scrivere, in questi giorni de fuego, è tutta un'altra storia...

Baci e abbracci a voi da noi!!!

^_______________^

Vittoria A. ha detto...

Grazie Milo, ora vado a leggere, non ci sono riuscita prima... come sempre ci sono mille cose da fare!
Un abbraccio!

riri ha detto...

Milo dei Mariiii!!!! Sappi che per il produttore ne ho parlato con Nicolanondoc:-) si è offerto come regista-produttore e soprattutto sponsorizzatore, a te la prossima mossa:-) Baci e sorrisi per voi:-)

Milo ha detto...

@ riri:

WOW! Grande Nicola! Facciamo così: prendiamo putacaso un noir (che son di moda di questi tempi...)chessò, la fine delle vacanze, per il cast nessun problema... qualche nipotino a caso (di zie ce n'è pieno...), per gli adulti qualche blogger volenteroso e volontario, e per il budget "attori" Nicola se la cava con poco (qualche chilo di gelato al massimo).

Per regia e montaggio siamo a posto, già collaudato con "Mar delle Antille", per le riprese mi fido...

Insomma CIAK! si gira! Siamo a cavallo!!!!
;) ;) ;)

Qui le cose procedono, Pasqua la passeremo sull'aereo e tra poco nuove storie (o sceneggiature?...) dall'Italia!!!

Baci e abbracci!!!

^_____________^

Milo ha detto...

P.S. ma prima di partire posterò qualche foto del Fandango tettato... O_O
Sì, insomma, col tetto...

Vittoria A. ha detto...

Ciao Milo, ho letto La barca del matto e mi ha fatto rabbrividire. Mi cheido anche quanto di me ci sia. Lo dico a te, ho sempre addosso questo tormento di voler vedere nuovi posti, bnuove civilta', nuove culture. E piu' resto immarsa nella cultura occidentale in cui sono nata e meno vedo un senso alle cose. E' come se fossimo dei bancomet umani, sempre dietro a cose sempre piu' noiose, piu' inutilmente faticose, piu' isignificanti e vuote. Scusa lo sfogo ma e' che ho sempre dentro questo bisogno di essere libera!

Vittoria A. ha detto...

Ciao Milo, ho letto La barca del matto e mi ha fatto rabbrividire. Mi cheido anche quanto di me ci sia. Lo dico a te, ho sempre addosso questo tormento di voler vedere nuovi posti, bnuove civilta', nuove culture. E piu' resto immarsa nella cultura occidentale in cui sono nata e meno vedo un senso alle cose. E' come se fossimo dei bancomet umani, sempre dietro a cose sempre piu' noiose, piu' inutilmente faticose, piu' isignificanti e vuote. Scusa lo sfogo ma e' che ho sempre dentro questo bisogno di essere libera!

Milo ha detto...

@ Vittoria A.:

Carissima Vittoria,

siamo in tanti fatti così, zingari dentro.
E' un tormento, lo hai definito benissimo.

In molti ci dicono che stiamo fuggendo solo da noi stessi.

Non lo credo.
Penso che la nostra sia solo fame di Bellezza, Giustizia e Libertà. Di un mondo diverso, che, almeno qui sul pianeta Terra, sembra non esistere da nessuna parte.

Ciò però non ci impedisce di sognarlo e cercarlo attivamente in giro, questo Eldorado.
Almeno fin che si "erra" alla sua ricerca, si può credere di riuscire a percepirne il profumo.

Io a volte lo sento forte (quando navigo, e non navigo da troppo) e allora raggiungo la felicità per qualche ora. E non è poco.

Ti riporto un mio pensiero, un milo-capo-saldo-pensiero, che c'è anche all'inizio del blog:

"L'eterna attesa dell'Orizzonte, essenza stessa di inganno infinito.
Poco importa.
E' tutto quello che abbiamo da giocarci.
E allora giochiamo!"

Sfogo contraccambiato di cuore!!!

Un bacione ed un abbraccio fortissimo!!!!!!

;)

Nicole ha detto...

Mi spiace non leggerti come prima...Ti conosco da poco, ma avevo preso a leggerti con vero interesse.
Spero di non vederti sparire e che sia solo un periodo di impegni...

Non vedo l'ora di andare al mare. L'anno scorso l'ho vissuto malissimo, spero di viverlo con più serenità quest'anno.

Un bacio a te e a Babe.

riri ha detto...

Ti invio una mail..baci per due e se non ci "sentiamo" infiniti baci et auguri stop:-)

Milo ha detto...

@ Nicole:

Carissima Nicole,

secondo me è solo un periodo in cui sono molto impegnato. A me piace scrivere e bloggare... Conto di ritornare presto e non "sparire"!
Tanti auguri di Buona Pasqua! Noi la passeremo in aereo... si torna in Italia per un mesetto!
Un bacione e un abbraccio!
^__________^

Milo ha detto...

@ riri:

Carissima Riri,

grazie degli auguri che ricambiamo di cuore! :D

BUONA PASQUA!!!

Risponderò presto alla tua mail!

In arrivo le foto del "Fandango", prima e dopo la cura, che pubblicherò oggi o domani sul blog!

Baci e Abbracci!!

^__________^

andima ha detto...

ho letto alcuni racconti, complimenti! Per ora mi fermo qui, ho bisogno di altre letture per avere un giudizio piu' completo da condividere:)

Milo ha detto...

@ andima:

Ciao Andima!!!

Benvenuto e grazie di avermi letto!!

Spero di risentirti presto, e grazie dei complimenti, per ora! :D

^_______^