domenica 31 ottobre 2010

Tomas ed il ritorno di Miles & Buddy... Mr.Tales Coffee continua - Settima puntata


Sono assente da tempo da mondoblog, commento poco e posto pure di meno. Svariate le cause, una tra le quali, strettamente contingente, è spiegata dall'immagine di questo nuovo post. Si chiama Tomas, così, senza nemmeno un'acca!

Un uragano tardivo e improvviso che ci ha presi tutti un po' troppo alla sprovvista, tanto che il meteo francese della Martinica alla radio vhf dava codice verde e aliseo debole e moderato solo il giorno prima che arrivasse tra capo e capicollo... Fortuna che c'è il buon NOAA (www.nhc.noaa.gov) che invece aveva dato una percentuale piuttosto alta di un fenomeno ciclonico in arrivo ed io me la sono filata nelle mangrovie di Le Marin e ho piantato due ancore nel fango.
Un'altra fortuna ha voluto che il peggio passasse a sole 70 miglia nautiche da qua(circa 130 Km), tra St.Lucia e St.Vincent, e la Martinica sia stata sfiorata con “soli” 60-70 nodi di vento (circa 110-130 Km/h), e le ancore abbiano tenuto! :) :) :)

Poco prima che arrivasse questo ben-di-dio avevo scritto la continuazione delle demenziali avventure di Miles & Buddy.

Ora la posto in un lampo che qui il collegamento è un botto al minuto! (Le Marin non fa troppi regali!)

Verrò a trovarvi appena possibile!!! Scusate l'assenza!


Baciotti!!! :) :) :)

Quando uscimmo dal 'Tofu allo Spiedo', Buddy portava sotto il braccio i miei avanzi in un "doggy bag" veramente carino, mentre le prime stelle della sera facevano la loro apparizione nella ribalta del cielo come vecchie debuttanti recidive e un po' fané.

"Sento che non mi hai detto tutta la verità sul conto di mio fratello, fratello." mi disse Buddy all'improvviso mentre camminavamo nel buio imminente verso la Chevy fiammeggiante di adesivi e parcheggiata a lisca di salmone. "Sei davvero sicuro che Stan stia bene, Miles?"

Dapprincipio faticai a capire. Mi girava la testa. Troppo saké. Ci riflettei sopra, e poi risposi, calmo:
"Si, Buddy, sono proprio sicuro che stia davvero bene."

"Ah, ecco! Mi pareva." disse lui, e per tutta la serata e la notte che seguì non toccammo più l'argomento.

Era accaduto che mi ero affezionato a quel ragazzo, come tanti anni prima mi capitò nei confronti del suo eccentrico fratello. Il solito vizio di famiglia! Ed ora, all'improvviso, mi era venuto a mancare il coraggio di rivelargli (per l'ennesima volta) la verità sulla morte di Stan.

Ma soprattutto non ci fu il tempo, perché da quel momento in poi le cose si mossero davvero in fretta.

La calma calda della sera fu turbata all'improvviso da una raffica, ma, attenti ragazzi, non si trattava di vento.

Il canto stonato di una mitraglietta Uzi ferì il sensibile orecchio di Mino Sala, lo strangolatore pizzaiolo di origini italiane che cominciò a bestemmiare, mentre Sym Ballet, detto Uzi, sbagliò, per l'ennesima volta nella sua carriera di killer prezzolato, la mira. Oltre che balbuziente, pure strabico.
Era tempo di saldi.

Fu così che il mio amico Buddy stramazzò al suolo trascinandomi con sé nella sua caduta.

"Quelli dovevano avercela con te, fratello!" mi sussurrò Bud strascicando dolorosamente le parole.

"Buddy! Omioddio Buddy, no!!! Buddy bello! Resisti ragazzo mio! Dove ti hanno beccato?" Gridai.

"Accidenti. Mi hanno..."

"Arrenditi Miles!" gridò Bim "Butta l'artiglieria e vieni fuori con le mani alzate. Non ti faremo alcun male bella gioia! Giggle, giggle..." (Sempre su di un'ottava con la voce, quello!)

"Maledetti bastardi!" gridai "Cosa avete fatto al povero Buddy? Perché lui? Cosa c'entrava?"

"I-i-i-incidenti d-d-di p-p-p-ercorso! A t-t-tte non c-c-c-capita m-m-mai v-v-v-vero, p-p-p-ezzo d-d-di m-m-merda?" tartagliò ad alta voce dall'altra parte della strada Sym Ballet con voce stridula. E ci mise tutti i suoi tre minuti buoni per finirla.

Io ne approfittai per prendermi cura di Bud: "Resisti amico mio, vedrai, ne usciremo come nuovi da questa brutta storia!"

"Ormai è tardi Miles..." rispose lui con un dolore infinito nella voce.

"Dove? Dimmi dove hanno colpito, presto!"

"Miles, fratello mio... E' troppo tardi! E' spacciato ormai!..."

"Uh?... Come sarebbe ' spacciato???"

" Il doggy bag... Non c'è più niente da fare! Omioddio Miles, che spreco terribile! Quale perdita irrimediabile!"

"Butta l'artiglieria! Esci fuori con le mani alzate! Ti vogliamo vivo, c'è una persona che vuole vederti. Ehi amico, ci dispiace davvero per quel ciccione amico tuo, giurin-giuretta!" gridò Sala Mino.

Per fortuna erano fissati che io fossi armato! E pure convinti che Bud fosse morto.

"Dobbiamo giocarli!" dissi a Buddy.

"Preferirei menarli magari, eh? Ehi! C'era del t-o-f-u giapponese qua dentro! Roba di importazione, mi spiego?" E, disperato, mi mostrò il sacchetto ridotto ad un colabrodo biancastro e molliccio.

"Scusa, ma se non ti avevano colpito, perché sei ruzzolato a terra trascinandomi nella tua caduta?"

"Ho solo cercato di salvarlo! Mi sono esibito in una generosa emulazione di Starsky&Hutch. Ma è stato tutto inutile! È andato!"

"Getta l'artiglieria. Te lo ripetiamo per la seconda volta!"

"G-g-g-guarda c-c-che è la t-t-terza! N-n-non f-f-fare le s-s-so-solite f-f-figure d-d-da ignorante!!"

"E tu vedi di non sbagliare sempre mira, testa di cetriolo!"

"Ragazze, non litigaaaate!"

E mentre loro 'bla-bla', Buddy ed io raggiungevamo ventre a terra la fida Chevvy.
Partimmo sgommando in una fumata blu-acido mangia-olio.

Ora si poteva sentire un'altra raffica dietro di noi: stavolta era però il vento rabbioso delle otto marmitte trombonate della mia bellezza supercompressa! Uno scarico buco per ogni cilindro, volez-Vous et parlez-Vous, la classe non è acqua, e l'eleganza è sempre innata. E poi signori si nasce, ed eccetera-eccetera, si capisce! Of course!

"Giggle, giggle!" Aggiunse Buddy.
Aveva ritrovato il suo sorriso.

(Continua... VROUUUMMMMM!)